Ultimi articoli (pagina 9)

  • Il biglietto dell’ATAC

    A Roma l’azienda che gestisce i trasporti pubblici è l’ATAC. Il biglietto di base, il BIT, costa 1,5€. Come in altre città si può acquistare nei tabacchi o nelle stazioni della metro, ma qua i distributori automatici non sono mai dotati di bancomat. […]

  • Imparare l’italiano con Twitter

    Twitter è una piattaforma di microblogging, cioè che permette di scrivere solo delle cose breve, che è stato creata nel 2006. […]

  • La volatilizzazione

    All’inizio pensavo che fosse impossibile. Ma con un po’ di studio diventa più facile. Siccome gli abitanti del paese accanto al Piemonte la dicono in modo “moscia”, la soluzione è la volatilizzazione. Se quella non è utilizzata, la dizione diviene più fluente. […]

  • Parole del sud (e non)

    Quando sono andato a Roma ho vissuto per un mese in un appartamento con due coinquilini, una di cui era una casertana. All’inizio ho avuto delle difficoltà a capirla perché usava tante parole tipiche del centro-sud che non conoscevo. Per esempio, invece di comprare, “pigliava” delle cose. […]

  • Porta Susa

    Porta Susa è una delle tue stazione principali di Torino. Il suo nome viene dell’antica Porta Susina di Torino. Per spiegare a un milanese, gli direi che Porta Nuova è la “Milano Centrale” di Torino mentre Porta Susa ne è la “Porta Garibaldi”. Cioè, una stazione importante ma non la più grande. […]

  • Il biglietto per la Galleria Borghese

    Come altri a Roma, mi sono chiesto se il biglietto per la Galleria Borghese dovesse per forza essere stampato oppure no. […]

  • Il provolone piccante non è piccante

    Promemoria: il provolone «piccante» non è piccante. Si chiama così perché ha una stagionatura di almeno 16 mesi, mentre il provolone «dolce» ha una stagionatura di solo quattro mesi. Ma io questo non lo sapevo e l’ho comprato come se fosse come il pecorino piccante con i pezzetti di peperoncino. E invece no. […]

  • «Africa?»

    Questo è un inganno che ho sentito spesso a Roma. Si svolge sempre esattamente nello stesso modo: un tizio africano si avvicina ai turisti, poi chiede «Africa?» e qualunque cosa sia la risposta, prosegue in inglese con «Where are you from?» («Da dove vieni/viene/venite?»). […]