Cheese 2023
Quest’anno sono andato per la prima volta a Cheese, il festival di formaggi artigianali organizzato dall’associazione Slow Food ogni due anni a Bra. È stata una bella esperienza, anche se è stata faticosa a causa del viaggio per arrivarci.
Infatti, il 27 agosto c’è stato una frana a poca distanza di Modane, e il traffico dei treni è stato sospeso per una durata indeterminata. Ho avuto l’informazione della cancellazione del treno meno di due settimane prima del festival, e quindi è stato difficile trovare un altro modo per andarci: i voli erano troppo costosi (e a volte strani: Parigi-Torino con una coincidenza a… Roma), e stessa cosa per i treni che passano per la Svizzera. Alla fine ho trovato un modo passando per Ventimiglia, anche se è costato più del doppio di quello che avevo pagato tre mesi prima ed è stato molto più lungo. Invece di partire di Parigi alle 3 del pomeriggio per arrivare in serata a Torino, siamo partiti alle 6 (con una sveglia alle 4.20!) per arrivare a Marsiglia alle 9.25, poi a Nizza per un paio d’ore (giusto il tempo di mangiare), quindi Ventimiglia e in fine Carmagnola, dove avevamo l’Airbnb, alle 19. Non abbiamo potuto alloggiare a Bra perché tre mesi prima tutte le strutture erano al completo.
La cosa positiva del viaggio è che abbiamo potuto goderci i belli paesaggi del Sud della Francia, vedere (dal treno) Antibes, Cap-d’Ail, Monaco, ecc. Abbiamo viaggiato lungo il mare da Ventimiglia a Savona prima di salire più a Nord in mezzo ai paesini del Piemonte.
Essendo a Carmagnola, dovevamo prendere il treno la mattina e la sera per andare e tornare da Bra. Purtroppo non abbiamo avuto molto tempo per visitare Carmagnola, ma abbiamo potuto mangiare il menu del peperone in una buona trattoria dato che eravamo poco tempo dopo la festa omonima.
Per quanto riguarda il festival stesso, è molto esteso e non si può vedere bene tutto in un solo giorno. Quasi tutti gli stand sono dedicati a formaggi italiani, ma ce ne sono alcuni con formaggi francesi, svizzeri, neerlandesi e da poche altre nazioni. Ci sono laboratori di degustazione in alcune stand, a volte a pagamento e a volte no. Abbiamo fatto un laboratorio nello stand dell’Umbria (5€), molto interessante con formaggi e vini davvero buoni, e un altro nello stand dell’Emilia-Romagna (gratis), altrettanto interessante. Ci sono anche laboratori «ufficiali» organizzati da Slow Food e per i quali bisogna prenotare in anticipo. Ne abbiamo fatto due, uno sui caci di Centro Italia con mieli e sidri(!), e un altro sui caci del Sud Italia, con miele e vini. Sono interessanti sia per quello che si mangia e si beve, sia per le spiegazioni dei produttori e degli specialisti che ci insegnano ad assaggiare il formaggio da esperti.
La domenica la città è molto affollata e per questo se ci andate vi consiglio il venerdì o il sabato. Ci sono molti posti dove si può mangiare, sia i ristoranti normali di Bra sia posti di «street food» che fanno parte del festival. Molti stand danno dei pezzetti di formaggio da assaggiare, ma vi sconsiglio di assaggiare tutto perché dopo un po’ diventa nauseante e non si sa più se si ha fame o no.
Quasi tutti gli stand vendono del formaggio, pochissimi vendono altre cose come del miele o del gelato (a volte anche lui a base di formaggio). I produttori hanno sempre delle cose interessante da raccontare sulla loro azienda e il loro modo di produrre il formaggio. Alcuni stand sembrano banali, ma quando si ascoltano i produttori diventano molto più interessanti. Poi, ci sono sempre gli stand di formaggi stranieri, sia con formaggi conosciutissimi come la gruviera svizzera, sia strani formaggi statunitensi o neerlandesi.
Alla fine abbiamo comprato una decina di formaggi di diverse origini, abbiamo imparato molte cose su come si fanno e si assaggiano i formaggi, abbiamo mangiato della salsiccia di Bra quasi tutti i giorni e lo faremo molto probabilmente di nuovo nella prossima edizione, in 2025. Questa volta prenoteremo l’albergo molto prima e speriamo che non ci sarà una frana sui binari del treno due settimane prima!