Una domenica piovosa a Bagheria
Domenica 6 novembre 2022 era la prima domenica del mese, quella in cui tutti i musei statali sono gratuiti. Non cambia niente a Bagheria, tanto qui dei musei statali non ci sono. Era anche la prima domenica con il maltempo dopo due mesi di bel tempo. Basta pensare che il weekend prima sono stato al mare a Mondello mentre durante questo avevo il giubbotto e il cappuccio. È stata una giornata piovosa, con un tempo che assocerei più con il Piemonte che la Sicilia: un cielo grigio e una pioggerellina intermittente.
Bagheria è a una quindicina di chilometri a est di Palermo e si raggiunge comodamente con il treno. Vicino alla stazione c’è la villa Cattolica, il museo Renato Guttuso. Nonostante il nome, il museo ha anche opere di altri artisti. È un bel museo, se l’arte del ‘900 vi interessa vi consiglio di farci una visita, anche se conoscete poco o niente di Guttuso. Non perdete troppo tempo al piano terra, la parte più interessante a mio parere è ai piani superiori. Non mancate di fare un giro all’esterno perché ci sono piccole cose da vedere un po’ dappertutto.
Dopo esser uscito del museo, sono andato verso il centro città. Come molte piccole città (non solo in Italia), Bagheria la domenica è morta. Non c’è nessuno per strada, tutti i negozi sono chiusi. Quando c’è un bar aperto, sembra una stella che brilla nella notte fonda. Quando c’è un’altra persona per strada, ognuno guarda l’altro come se fosse un alieno.
Volevo visitare la villa Palagonia, «villa dei mostri», ma non avevo controllato gli orari. Google Maps diceva che apriva alle tre e mezza, ma non è sempre affidabile. Per fortuna c’era un piccolo bar aperto di fronte alla villa. La ragazza dietro il banco mi ha risposto che forse apriva alle 4 (erano le 3.20). Il suo collega invece m’ha detto che era probabilmente chiusa perché stavano girando un film dentro (la domenica?). Questa visita mi sembrava compromessa, e questa città morta con il cielo grigio e la pioggerellina non aiutavano a essere ottimista.
Invece alle 3.30 due uomini sono arrivati per aprire il cancello e lasciare entrare la folla di turisti (eravamo in tre)
in uno dei più conosciuti e visitati monumenti di Sicilia
. Dopo quella visita durante la quale è stato difficile
distinguere il grigio delle statue sul grigio del cielo (scherzo a parte, vale una visita), ho finito la mia giornata
a Bagheria con il giardino della villa San Cataldo prima di tornare alla stazione.