L’italiano e il francese sono lingue molto simili, e a volte troppo: questa similitudine può nascondere degli falsi amici molto difficili da identificare dagli studenti.

Ecco qualche esempio:

In italiano uno può sbagliare o dimenticarsi di fare qualcosa. Il secondo è sempre riflessivo mentre il primo può esserlo o no. In francese è il contrario: sbagliare si dice «se tromper» e quindi è riflessivo, mentre dimenticarsi non lo è: «oublier». Mentre «Ho sbagliato, mi sono dimenticato di fare questa cosa» e «mi sono sbagliato, ho dimenticato di fare questa cosa» sono entrambi validi in italiano, in francese solo la forma riflessiva esiste. Anzi, la forma non-riflessiva esiste, ma ha un altro senso: «tromper» vuole dire «ingannare», e quando è usato con il partner vuole dire «tradire»: «ha tradito sua moglie» si dice «il a trompé sa femme».

«Infatti» è anche una fonte d’errori: «infatti» e «in effetti» rassomigliano molto a «en fait» (letteralmente «in fatto») e «en effet» (letteralmente «in effetto») in francese. Anche qui, il loro significato è opposto: «infatti» si traduce con «en effet» e «in effetti» con «en fait». È un errore molto comune per i francesi, e io lo faccio sempre (tra l’altro, mi sembra più logico in italiano che in francese).

Ci sono altre coppie di parole che esistono in entrambe le lingue ma non si dicono nello stesso ordine: «bianco e nero» diventa in francese «noir et blanc» (anche «black and white» in inglese), cioè «nero e bianco». Un altro esempio: in francese per dire «io e te» si dice «toi et moi» (cioè: «te e io»). «moi et toi» non è grammaticalmente scorretto, ma suona male perché ci si mette sempre alla fine per la cortesia: «lui et moi» (non «io e lui»), «mes parents et moi», ecc.


Aggiornamento dell’8 marzo 2022: quando ho scritto questo articolo, pensavo che «sbagliarsi» era scorretto, ma non lo è: entrambi «sbagliare» e «sbagliarsi» sono forme corrette.