Caos calmo
Ho letto «Caos calmo» di Sandro Veronesi, La nave di Teseo (2016, 491 p.). È il libro che ha vinto il premio Strega nel 2006. La storia è molto calma, appunto: nonostante la lunghezza del libro, non ci sono grandi vicende. Quasi tutto il libro si svolge nello stesso posto, cioè davanti alla scuola della figlia del narratore. Ci sono dei capitoli in cui tutto si «svolge» nella testa del narratore.
Il narratore è Pietro Paladini, un uomo di 43 anni, sposato e con una figlia di 10 anni. Un giorno succede un evento terribile che cambia la sua vita per sempre (non sarebbe un grande spoiler dirvelo visto che accade nel primo capitolo), e comincia a stare tutto il giorno davanti alla scuola di sua figlia. La porta a scuola la mattina, poi rimane davanti fino alle 4 del pomeriggio quando è l’ora di prenderla e di tornare insieme a casa. Può fare questo perché è un direttore in una grande azienda e non sembra avere tanto lavoro a parte firmare dei documenti che gli portano li altri.
Il libro è ben scritto, la lettura è piacevole. Mi sono piaciute le descrizioni vivaci di alcuni piccoli dettagli della vita quotidiana, come quella della donna che sta cercando le chiavi nella borsa. La difficoltà con le digressioni è il dosaggio: possono essere divertenti (come in «Questa non è una canzona d’amore») o dare un contesto alla storia, ma è importante non usarle troppo. Questo è il principale problema di questo libro: è troppo lungo, ci sono interi capitoli che non hanno niente a che vedere con la storia (tipo quello della serata a Gorgonzola). Dopo le prime 200 pagine ho fatto fatica a continuare e dopo ho dovuto leggere in diagonale alcuni passaggi per poter finire il libro.