L’Accademia della Crusca è la più antica accademia linguistica del mondo, ed è stata il modello di riferimento usato da Richelieu per creare l’Académie française, l’equivalente francese. Entrambe hanno pubblicato vari dizionari durante la loro lunga storia, ma oggi le due accademie hanno un punto di vista molto differente sul loro ruolo sulle questioni di lingua.

L’Académie française è oggi composta di 40 scrittori, storici, filosofi, ecc. È spesso criticata perché i suoi membri non sono degli esperti di lingua, infatti non c’è nessun linguistica tra di loro. In teoria pubblica ancora dei dizionari ma è lentissima: l’ultima edizione completa è dal 1935 e la prossima edizione, cominciata nel 1986, non è ancora finita, 36 anni dopo. Invece, l’Accademia della Crusca ha smesso di pubblicare un proprio dizionario molti anni fa.

Entrambe hanno un servizio di consulenza linguistica sul loro sito. L’Accademia della Crusca pubblica delle risposte su degli argomenti come il termine da usare per indicare gli abitanti del Ghana, l’origine del termine «caramba», o la differenza tra «salvataggio» e «salvamento», risponde dando il contesto in cui sono apparsi i termini, la loro storia e come sono usati oggi. A volte consiglia un’ortografia o un’altra, ma non sempre. Le risposte sono firmate e c’è un’ampia bibliografia. L’Académie française invece, scrive delle risposte breve e non firmate per delle domande come il significato dell’antico termine pourpens o l’origine (italiana) del parasol.

L’opposizione tra le due accademiche è molto visibile negli altri contenuti che presentono sul loro sito. Mentre l’accademia francese ha una sezione «Dire, ne pas dire» («Dire, non dire») che dà il suo punto di vista sulle cose che si possono dire e sopratutto quelle che sono (dal suo punto di vista) degli errori, l’accademia italiana ha una sezione «parole nuove» dove presenta delle parole nuove e dei neologismi recenti, con un commento neutro sul loro uso. A volte fa polemica, perché alcuni credono che l’Accademia sdogani le parole, quando non fa altro che descrivere l’uso attuale. L’unica sezione sui neologismi e inglesismi sul sito dell’Académie française esiste solo per proibire il loro uso.

Da un punto di vista di studente dell’italiano, trovo gli articoli della Crusca molto interessante (anche quelli simili del Treccani) perché molto completi. Peccato che non ci sia una cosa simile per il francese.