Da Lione a Riace in treno
Nel 2015 per concludere la magistrale d’informatica ho fatto un tirocinio da Batch a Lione durante sei mesi, da aprile a settembre. Abitavo a Villeurbanne, una grande città accanto a Lione con due coinquiline studentesse. Siccome era un tirocinio e non un “vero” lavoro, avevo un piccolo stipendio ma non avevo delle vacanze come gli altri. A luglio vedevo tutti i miei colleghi partire in vacanza e quindi ho chiesto se potevo avere qualche giorno anch’io, e quindi mi hanno dato tre giorni a fine agosto.
In questo periodo parlavo con Giuseppe su Facebook, un amico incontrato a Parigi qualche anno fa quando lui era in Erasmus nella stessa università di me. Gli ho detto che pensavo di andare in Italia, visto che non è lontano dalla Lione, e lui mi ha proposto di venire in casa sua, come ringraziamento del mio aiuto in passato all’università. Quando ho controllato sulla mappa dov’era la sua città, ho visto che c’era un problemino: era a Riace, quindi a più di 1000 chilometri da me, e io avevo solo cinque giorni di vacanza (tre giorni più il fine settimana). Ero probabilmente scemo, perché ho deciso che non era abbastanza assurdo di fare mille chilometri andata e ritorno e che dovevo farli in treno invece di prendere l’aereo per un paio d’ore. Credevo che sarebbe stato più economico (spoiler: no).
E così il 19 agosto 2015 alle 20.16 sono salito su un treno Lione-Digione, per poi prendere il treno di notte Parigi-Milano di Thello (che non esiste più) che passava a Digione alle 22.46. Arrivato alle 6 a Milano, sono salito su un Milano-Napoli, poi un Napoli-Lamezia Terme alle 14, e infine su un Lamezia Terme-Catanzaro alle 17. Giuseppe è venuto in macchina a trovarmi alla stazione di Catanzaro. Anzi, alla principale stazione di Catanzaro, il cui nome completo è “stazione di Catanzaro Lido”. A questo punto, dovete sapere che questa cosa della stazione di Catanzaro è un casino per un turista che non sa niente di questa regione. Infatti, ci sono due tre stazioni che si possono chiamarsi “stazione di Catanzaro”:
- La vecchia stazione di Catanzaro, chiusa nel 2008
- La nuova stazione di Catanzaro, aperta nel 2008 e situata al di fuori del centro di Catanzaro
- La stazione di Catanzaro Lido, situata nella frazione omonima, principale stazione di Catanzaro e collegata ad altre linee per Reggio Calabria, Taranto, ecc.
Quindi, quando qualcuno parla della “stazione di Catanzaro”, spesso vuole parlare di quella di Catanzaro Lido, non di quella che si chiama esattamente così. Ma io questo non lo sapevo, e sono sceso alla stazione “Catanzaro”. Non è una stazione molto frequentata (anzi!), e il primo treno dopo era fra tre ore. È una linea non elettrificata a binario unico, e quindi non si possono avere due treni in entrambe le direzioni tra due stazioni. In effetti questo ultimo treno è stato il più vecchio del mio tragitto: non aveva l’aria condizionata e funzionava a benzina (tra l’altro, anche in Francia questo succede ancora spesso in varie regioni). Era composto da una sola locomotiva-vagone, e infatti c’erano poche persone dentro.
Per di più, mi rimanevo solo qualche percentuale di batteria nel telefonino perché avevo fatto tante foto dal treno, e sono stato fortunato di poter avvisare Giuseppe del mio “arrivo” prima che il telefonino si spenga.
Arrivato a Riace, ho conosciuto i genitori di Giuseppe che sono sempre stati gentilissimi. La comunicazione non era molto facile perché non parlavo italiano mentre loro non parlavano inglese. Giuseppe parlava francese e quindi faceva da interprete tra di noi. Durante i 2.5 giorni che ho passato con Giuseppe siamo andati in spiaggia, abbiamo giocato alla scopa con i suoi amici (anzi: li ho guardati giocare perché non conoscevo le regole), e siamo andati una sera con gli stessi amici al Kaulonia Tarantella Festival, un festival a Caulonia dove abbiamo visto un concerto di Eugenio Bennato.
Purtroppo i giorni sono passati velocemente, ed è stato l’ora di tornare. Domenica 23 agosto 2015 sono salito su un trenino a Monasterace-Stilo per andare a Catanzaro Lido, poi a Lamezia Terme, Sapri, Napoli e Milano. Ho dormito a Milano e poi sono salito sul Milano-Parigi delle 6, per scendere a Chambéry e raggiungere Lione con un ultimo trenino. Sono stati 4 treni all’andata e 6 al ritorno, per un totale di 3200 chilometri. Uno solo di questi treni è arrivato in ritardo, ma non abbastanza da farmi perdere il successivo.
È stata un’esperienza incredibile, sia per i momenti vissuti in Calabria che per il tragitto infinito in treno. Quando sono tornato a Parigi dopo il tirocinio ho cercato dei corsi per imparare l’italiano, e mi sono iscritto all’Istituto italiano di cultura di Parigi. Sette anni dopo, sono andato più di una decina di volte in Italia e seguo ancora i corsi dell’Istituto, al livello C1.