Ho scritto sulle mie risorse per imparare l’italiano un po più di un anno fa. Ora è venuto il tempo di aggiornarvi su quello che uso.

Imparo l’italiano da tre anni con i corsi settimanali all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi. I corsi sono importanti anche per abituarsi a lavorare regolarmente. Quest’anno ero in un gruppo al livello B1/B2.

Video

Utilizzo moltissimo YouTube per vedere contenuti in italiano. Cerco di vedere video su diversi temi che mi interessano, e soprattutto con giovane persone che parlano velocemente con espressioni colloquiali che non si imparano nei corsi. Questi sono i canali che seguo:

  • Cane Secco: è il mio canale preferito in italiano su YouTube. È un videomaker che fa dei vlog ogni settimana con i suoi amici.
  • Casa Surace, The Jackal, Luis: tre canali umoristici molto popolari.

È interessante confrontare i diversi accenti tra Cane Secco (Roma) e Casa Surace (Campania).

  • Fraffrog: disegni
  • Double C Blog e CALLMEDIDI: due canali con ragazze che parlano velocemente della loro vita quotidiana. Tutte e due hanno fatto dei video su diversi dialetti d’italia.
  • Benedetta Lucarelli: qualche video sull’arrampicata
  • I Trentenni: canale umoristico sui trentenni
  • Sgrammaticando: il migliore canale sulla grammatica italiana e alcune espressioni idiomatiche
  • Liberi Tutti: video divertenti su diverse temi
  • Svevo Moltrasio: uno dei coautori della web-serie Ritals che si è finita poco tempo fa

Libri

Quando ho scritto il testo precedente avevo appena cominciato a leggere «La ragazza nella nebbia» di Donato Carrisi. La fine non mi è piaciuta ma il libro è facile da leggere. Ho anche visto il film ma il libro è meglio.

Ho letto «Dieci viaggi in provincia», un raccolto a cura di Davide Vanotti di dieci piccole storie sul viaggio che ho trovato in una libreria discount a Parigi. Ho anche cominciato «L’importanza dei luoghi comuni» di Marcello Fois, ma questa volta non lo leggo: lo studio. Ogni volta che c’è una parola che non conosco, mi fermo e cerco di capire il suo significato. Vuole dire che «leggo» molto lentamente, non è molto piacevole ma imparo tante parole ed espressioni.

Esercizi

Non ho ancora finito tutti i libri di esercizi di quali ho parlato nel post precedente. Ci sono quattro libri che uso regolarmente:

  • «I pronomi italiani» di Ciro Massimo Naddeo: molto completo, ci sono delle lezioni e degli esercizi con le soluzioni. L’ho quasi finito: mi mancano 5 pagine.
  • «Le preposizioni italiane» di Alessandro De Giuli: anche quello è molto completo. Mi mancano 10-15 pagine.
  • «Le prime 1000 parole italiane» di R. Tartaglione: è un libro per il lessico. Ci sono tanti esercizi ma purtroppo non c’è nessuna lezione. Faccio gli esercizi perché sono facili ma non imparo molto.
  • «Il congiuntivo» di D. Mancini e T. Marani: è un libro di grammatica solamente sul congiuntivo. Faccio gli esercizi più lentamente degli altri perché sono più difficili ma le spiegazioni sono di buona qualità.

Ho anche tanti numeri del «Mese Enigmistico», al quale mi sono abbonato per un anno, e dei numeri della «Settimana enigmistica» che ho comprati in Italia.

Ci faccio i cruciverba, ma con aiuto: la mia regola è che posso aiutarmi da Internet solamente in italiano.

Un altro tipo di esercizi che ho fatto è quello delle canzoni a buchi: uso una programma informatica per sostituire alcune parole nel testo di una canzone con un buco. Poi, ascolto la canzone e provo a scrivere la parola giusta in ogni buco.

Quaderni

Ho un quaderno per i corsi, ma circa un anno fa ho cominciato a scrivere tutti i verbi che conoscevo in un quaderno blu. È un repertorio, ma al posto di nomi di persone scrivo verbi, con piccole definizioni. Dopo qualche mese, ho cominciato a fare la stessa cosa con gli aggettivi in un altro repertorio.

Ora ho anche un quaderno per il lessico, ma non è organizzato. L’unica regola di questi quaderni è: mai scrivere in francese. Disegno o scrivo una piccola spiegazione o un esempio dal Treccani. La cosa importante è che capisca la parola.

In Italia

Quando vado in Italia, parlo solamente in italiano. Non riesco a pronunciare la R come gli italiani e spesso non ho la buona intonazione quindi la gente vede subito che sono francese. Non fa niente, e la maggior parte degli italiani mi parla in italiano. Alcuni, soprattutto nei luoghi turistici, mi parlano in inglese e gli devo dire che preferisco l’italiano.

Mi sembra che un’ottima soluzione per migliorare il mio italiano parlato sia di andare in Italia vivere qualche tempo solamente con italiani. Ho trovato Lingoo, un sito che permette di trovare una famiglia in Italia con la quale vivere per qualche tempo. Non parlo di mesi, ma 3 o 4 settimane sarebbero un ottima esperienza.


Questo post è il secondo di una serie di tre sul mio studio dell’italiano. Vedi anche gli altri: