Ho letto la prima cantica della Divina Commedia di Dante : l’Inferno. È la cantica più conosciuta di un’opera fondamentale per la lingua italiana ed è probabilmente una delle opere le più commentate della storia e dunque non c’è molto che posso aggiungere sull’argomento.

L’ho letto con l’edizione Oscar Classici della Mondadori, con il commento di Anna Maria Chiavacci Leonardi. Ogni cantica ha un volume a sé, di 1000 pagine circa. Due cose mi hanno colpito:

  1. L’impaginatura con i versi in alto e i commenti sotto è una cosa che mai ho visto prima. Certo, negli altri libri a volte ci sono delle note in basso, ma qui le note sono molto più longue del testo stesso. È un po’ difficile all’inizio trovare un modo per leggere: leggere prima il testo? Prima i commenti? Un po’ di testo, un po’ di commenti? Moltissimi versi hanno un commento ma non tutti, e accade spesso di leggere un verso, poi andare nei commenti e vedere che non c’è nessuna spiegazione.
  2. È molto più intelligibile che pensavo prima. La lingua è vecchia e il commento è indispensabile, ma non pensavo che era possibile leggere l’opera 700 anni dopo e capirci qualcosa. Non è una lettura scorrevole ma non è impossibile. Il commento è abbastanza chiaro (trane quando cita dei passaggi in latino senza tradurli). Spiega le parole difficile, i riferimenti di Dante, e dà informazione in più in introduzione a ogni canto.